venerdì 6 giugno 2008

Perchè ?



Perchè? Solo un avverbio che costituisce la più banali delle questioni, oppure Dubbio dei dubbi che scardina le fragili assi su cui i piedi dell'umano Uomo compiono il tragitto verso il ricordo di Sè? Porsi d'innanzi la ragione delle cose è l'unica scelta responsabile che l'uomo dovrebbe compiere per poter realizzare il proprio destino? E' forse solo questa domanda apparentemente piccola che dietro il suo inflazionato e banalizzato utilizzo, nasconde il Reale mezzo per abbattere l'ignoranza che ci rende schiavi di una misera condizione umana non degna dell'Uomo?
L'antica saggezza cinese ci ricorda come una piccola goccia d'acqua, perseverando nell'urtare la dura roccia, sia ingrado di scavarla, modificarne la forma e pure dissolverla nel nulla. Il "Perchè?" potrebbe trovare nella goccia d'acqua la similitudine che meglio descrive la natura della propria funzione. La perseveranza nel porsi di fronte alla Ragione delle Cose, pur non conoscendola, in stato di totale assenza di aspettativa, ma con la Volontà di assorbirne l'Essenza, permetterà all'umano umanoide di lberarsi del piacevole involucro dell'ignoranza per incontrare nella sua durezza la Ragione. La Ragione è forse Verità, o ne rappresenta la copia in bianco e nero che prepara il terreno ai colori di quest'ultima, troppo intensi per esser accolti dall' ominide ad occhi aperti? Perchè? Chiedono i bambini utilizzando la reale natura dell'avverbio. Da adulti spesso dimenticheranno la Forza di questa domanda e verrà da loro utilizzata come semplice intercalare, come fosse elemento di comunicazione fine a se stesso. Cercare il Perchè delle cose ci renderà liberi? Non lo sò, ma sicuramente consapevoli di essere meno beati nell'ignoranza che dolce ci avvolge.
Eno

2 commenti:

capo11 ha detto...

sono molto contento e stupito di questa cosa!! bravo!!
aspetterò di leggere il secondo post :)

L'Immettitore - The putterer ha detto...

Molto significativo questo post...
Con l'avanzare dell'età credo che il "perchè?" diventi un qualcosa di egoistico invece di ripecchiare l'umiltà del suono che dovrebbe avere.
Il perchè delle cose ci lascia sgomenti o felici,ma mai indifferenti...usiamolo con umiltà e come scrivi tu,con la reale natura dell'avverbio.
Immetti.